RAPPORTO
TRA IO INTERIORE, IO SUPERIORE E MENTE CONSCIA
Nei secoli l'uomo ha sempre
intuito che dentro di sé c'erano più livelli di coscienza... in
pratica più persone con addirittura dei gusti o delle paure diverse
tra loro. Gli insegnamenti degli Huna (popolo ora estinto delle isole
Hawaii) dicono che l'essere umano si compone di tre "sé",
o menti autonome tra loro: mente subconscia, mente consapevole e
mente superconscia. Queste convinzioni sono molto simili a quelle
relative all'Iniziazione nell'Ordine di Melchizedek durante la Terza
Dinastia nell'antico Egitto. Più di recente molti psichiatri e
psicologi come Jung o Freud hanno studiato il rapporto tra le varie
“persone” che vivono nel nostro corpo.
Gli Huna insegnano che ognuno dei
tre sé ha un suo proprio corpo sottile detto anche "corpo
eterico". Si pensa che ogni cosa esistente nel mondo fisico
abbia un suo corpo eterico, che è un esatto duplicato di quello
fisico ma composto di materia meno densa. È il corpo eterico che dà
la forma e mantiene nel tempo ogni cosa esistente. Tutto ciò che
esiste ha il suo corpo eterico.
INCONSCIO
o sè inferiore – IL FIGLIO
Detto
anche bambino interiore o bambino divino (Jung). Si tratta della
nostra parte inconscia. La sua sede è sotto l’ombelico, nella
pancia (secondo cervello), nel plesso solare (all'altezza del colon).
Ha la memoria di ogni cosa che abbiamo vissuto nella nostra vita
attuale e nelle vite precedenti. E’ lui che ci fa percepire le
emozioni “di pancia”. E’ l’origine della nostra parte
istintiva. Il suo ruolo è quello di presentare le emozioni alla
parte conscia per valutare se devono essere accettate oppure no.
In
una persona quando ha il sopravvento, le caratteristiche distintive
sono il fatto di “fare gli stupidi”, e di essere spensierati.
Quando si beve o si usano droghe, la mente razionale è addormentata,
ed esce il subconscio. Quando nella vita si ha paura di una nuova
esperienza, è perché il subconscio nelle vite precedenti non l’ha
mai vissuta ed è spaventato.
Dato
che dall’infanzia il subconscio si convince di essere il corpo
fisico, ogni cosa che si fa contro il corpo lo fa stare male (come
ingrassare o fumare). Prendersi cura di sé lo fa stare bene. Ogni
cosa che cambi il corpo, come per esempio cambiare il colore dei
capelli, andrebbe concordata con l’inconscio prima di farla.
Il
corpo eterico del sé inferiore rappresenta la "matrice
energetica" di ogni tessuto presente nel corpo fisico,
assomiglia a quello fisico, ma è sottile e invisibile. E' il
subconscio (legato comunque al superio) a compiere i viaggi astrali,
in quarta dimensione. In quel caso si vede nell’età in cui ci si è
sentiti più felici.
LA
MENTE RAZIONALE o sé intermedio – LA MADRE
E'
la parte dell'uomo che è consapevole della sua propria esistenza ed
è in grado di ragionare. Non può creare la realtà, ma è quella
che ci permette di avere l'esperienza della vita che normalmente
conosciamo. Impara da questa, e trasferisce le informazioni al
subconscio. In una persona quando ha il sopravvento sulle altre forme
di sè, le caratteristiche distintive sono il fatto di avere i piedi
per terra e di essere razionali. Il corpo eterico del sé intermedio
è un veicolo di energia e si trova nella regione della testa fisica
(cervello). I sé intermedio e inferiore interpenetrano il corpo
fisico con i loro corpi eterici.
IO
SUPERIORE o mente superconscia– IL PADRE
Secondo
i Kahunas la terza mente, quella superiore, è "l'anziano
parente, spirito fidatissimo e sicuro". Questa mente, o sé
superiore, vive in un livello di coscienza assai elevato e al di
fuori del corpo fisico. Non interviene negli affari della vita a meno
che non gli venga fatta una precisa richiesta. Questo fa parte di una
legge cosmica a cui lui stesso deve aderire. Il sé superiore ha una
facoltà di ragionamento superiore si quella posseduta dagli altri
due sé. E' la parte che, mediante il sé inferiore, può dare
informazioni tramite i sogni, oppure fornire intuizioni, e
premonizioni. Gli Huna insegnano che questo sé superiore costruisce
il nostro futuro usando i nostri pensieri, speranze, ed i timori che
alberga nel sé intermedio e in quello inferiore. E’ localizzato
fuori da noi, intorno a noi, nel 7° chakra. Non ha dialogo con la
mente conscia, ma parla solo con il subconscio. E’ il vero Dio
creatore. Prende le informazioni dal subconscio e crea la realtà di
conseguenza. Si può quindi dire che conosce il futuro, almeno quello
che i nostri pensieri cristallizzati (continuati nel tempo) hanno già
preparato. Il futuro ovviamente cambia con il cambiare dei pensieri
giornalieri del sé intermedio e quello inferiore. Se per esempio il
bambino è ferito, il Padre crea una realtà diversa da quella che
vorremmo. In una persona quando ha il sopravvento questa mente, le
caratteristiche distintive sono la fiducia in sé stessi,
l’autostima, il nascisismo. Viene anche detto che noi comunichiamo
naturalmente con il nostro Sé superiore durante il sonno. E' durante
questo contatto che la maggior parte dei pensieri formulati durante
il giorno viene usata, mediante qualche misterioso meccanismo, per
materializzare le condizioni che incontreremo nel nostro futuro.
Nella quarta dimensione se si sogna di parlare con una guida
spirituale, può essere il super io che utilizza un corpo per darci
un messaggio (prende le sembianze che per noi rispecchiano l’idea
di una guida)
Anche
il sé superiore ha un suo corpo eterico, ma questi non interpenetra
il corpo fisico. È connesso con quello inferiore con una funicella
di energia, chiamata "funicella d'argento" da altre Scuole
di pensiero.
Il
sé superiore esprime tutte le qualità divine: compassione,
pazienza, amore, perdono. Rappresenta l'ideale a cui il sé
intermedio deve aspirare in quanto è un livello assai avanzato nei
poteri mentali e abilità creative. Il sé superiore viene anche
considerato come una comunità di Esseri spirituali. Si considera che
ognuno di essi sia una individualità ben distinta, ma sia nel
contempo partecipe della coscienza di tutti gli altri. Si pensa pure
che in lui compaia una miscela perfetta dei caratteri maschili e
femminili, un androgine a tutti gli effetti.
DALLA
NASCITA AI 7 ANNI
Prima di nascere, si entra in
comunione con la Fonte, e si decide quale sarà l’esperienza che si
vuole vivere per poter evolvere.
Il
bambino prende dai genitori fisici solo la parte estetica. Da loro
non riceve nessun tipo di memoria.
Il
corpo prende vita e la mente conscia ci dice che siamo vivi, poi
inizia a vivere l’inconscio, che si convince di essere questo corpo
fisico. Non sa di non vedere la realtà.
Dalle
vite precedenti l’inconscio ha tutte le cose che ha imparato, ma
anche le paure. Nei primi anni di vita l’inconscio recepisce solo
informazioni ma non crea la realtà. E’ lì solo per imparare dalla
vita. E' il Padre a proiettare la realtà sulla base degli accordi
che sono stati presi. I bambini infatti agiscono per istinto.
La
mente conscia alla nascita non ha nulla di memorizzato, e non
memorizza niente per i primi anni. Il bambino piccolo infatti ragiona
con il suo inconscio. Questo però non sa cosa è giusto o sbagliato,
ed assorbe tutto come una spugna. Assorbe anche quello che si chiama
di solito inconscio collettivo, cioè le credenze che arrivano con i
mass media, la scuola, la famiglia. Successivamente si proietta una
paura, e poi la si riassorbe per dare conferma alle paure.
In
pratica l’inconscio dice al Padre di proiettare la realtà che
immagina, sulla base delle sue esperienze e su quelle delle vite
precedenti, ed i sensi la vivono e la interpretano dando informazioni
alla mente conscia.
Di
fatto ogni cosa che capita è prestabilita, nel senso che un’anima
prima di nascere si accorda con altre anime per decidere le cose
importanti che gli devono accadere. Le persone che ci sono più
vicine saranno quelle che avranno la parte più difficile: le persone
che ci fanno soffrire. La realtà è quindi un copione prestabilito,
e la mente impara.
L’unica
cosa che può cambiare le cose è la mancanza di amore: in questo
caso il bambino può anche morire presto.
DAI
7 ANNI
La
mente conscia comincia a ragionare e ad assimilare informazioni.
Quando conscio ed inconscio hanno le stesse emozioni, si ha la
creazione della realtà. Nel dettaglio la mente conscia desidera, se
l’inconscio condivide il desiderio chiede al Padre di creare. La
mente conscia non può parlare con il Padre. La comunicazione tra le
varie forme dell’io non avviene con le parole, ma solo attraverso
le emozioni.
Lo
scopo della realtà è solo quello di far capire alla mente conscia
cosa pensa il subconscio. Le cose che fanno soffrire servono a capire
che c’è un problema a livello inconscio. Occorre quindi chiedersi
che cosa ha causato il problema all’inconscio. Spesso il problema
deriva da convinzioni radicate dall’infanzia o addirittura dalle
vite precedenti. Una volta identificato il motivo per il quale la
realtà non è quella che vorremmo, occorre che ci perdoniamo e ci
ringraziamo.
Quando
si parla con il bambino interiore, occorre usare un linguaggio molto
infantile. Se lui però è ferito, non si sente amato e curato non ci
aiuta nella vita (ossia proietta una realtà che fa soffrire la mente
conscia).
L’inconscio,
il bambino, non vede la realtà, ma sa cosa sto vivendo perché l’ha
creato. Usa in pratica la realtà come forma di comunicazione, quindi
quando arriva un problema, occorre perdonarlo, visualizzare il
contrario, e il problema non si ripresenta più. Si può anche
meditare vivendo di nuovo quella situazione che si è appena vissuta,
ripetendo “mi dispiace, perdonami, grazie, ti amo” fino a
disperdere il dolore. Alla fine arriva l’amore. “grazie che mi
hai perdonato” e si abbraccia.
GESTIONE
DEL “MANA” O ENERGIA VITALE
I
corpi eterici dei tre sé sono costituiti da una sostanza chiamata
"aka", che si presenta appiccicosa ed elastica, infatti può
essere estesa senza causarne la rottura. Questa sostanza è un
perfetto conduttore di forza vitale. Secondo gli Huna, il sé
inferiore è in grado di cambiare, temporaneamente o permanentemente,
la sua forma al fine di formare un filo per collegare il sé
intermedio con quello superiore.
Mana è
l'energia che sta alla base in tutte le cose. È un energia che il
nostro sé inferiore assume dall'aria e dal cibo, e quindi lo
accumula nel suo corpo eterico. Questa forza vitale può essere usata
per qualsiasi cosa che il sé intermedio voglia fare. Per capire come
viene gestito il mana è necessario conoscere bene come i tre sé,
quali entità mentali-energetiche, interagiscono tra loro.
Sostanzialmente l'energia vitale individuale viene considerata
suddivisa in tre diversi livelli. Il livello più basso appartiene al
sé inferiore o subconscio.
Si pensa
che questa energia, quando viene utilizzata dal sé intermedio o
mente cosciente, venga elevata ad un maggiore livello di tensione.
Nello stesso modo sembra anche che quando viene elevata al livello di
coscienza del sé superiore, la tensione salga a un livello ancora
maggiore. Pertanto il mana (forza vitale) di una persona cambia a
seconda del sé che la sta utilizzando.
Quando
viene usato dal sé intermedio il mana viene elevata dal corpo
eterico del sé inferiore fintanto che arriva nella regione della
testa fisica, durante questo spostamento il mana subisce qualche
sottile cambiamento. Questa eneriga, dopo essere stata trasformata,
diventa quella che la moderna psicologia moderna chiama "volontà".
Quando il sé intermedio non utilizza la volontà nel modo corretto,
il sé inferiore pa ssa da un'attività all'altra senza eseguire i
comandi o i suggerimenti nel migliore dei modi.
Chi
possiede una forte e buona relazione con i suoi sé inferiore e
superiore ed ha avuto contatti con loro, ha sviluppato questi
"sottili fili di collegamento" e li ha trasformati in un
robusto collegamento, una vera e propria corda di sostanza "aka",
detta "aka cord". È mediante questi fili o corde di aka
che viene trasmessa la forza vitale e viaggiano le forme di pensiero.
Lo
stesso vale se contattiamo un oggetto o una persona: emettiamo dei
fili di aka. Quando il contatto avviene tra due persone, un lungo
filo appiccicoso si stabilisce tra loro. Se la persona viene
contattata altre volte si aggiungono altri fili che, nel tempo, si
intrecciano formando una "aka cord". Pertanto due individui
che hanno avuto molti contatti sono collegati da una vera e propria
corda di sostanza sottile.
La
comunicazione telepatica, secondo gli Huna, è possibile perché la
forza vitale e le forme pensiero possono trasmettersi mediante la
"aka cord". Può quindi nascere una comunicazione
telepatica non solo con le altre pesone, ma anche tra i sé
superiore, intermedio e inferiore di una stessa persona.
Anche
ogni nostro pensiero ha un suo corpo sottile di sostanza aka. Nel
momento che un pensiero viene formulato viene collegato con un filo
di aka ai fili dei pensieri fatti in precedenza. Questo concetto
spiega chiaramente come avvengono le associazione delle idee studiate
dalla moderna psicologia. In altre parole, un dato pensiero attira a
lui i fili dei pensieri a lui similari.
Si
pensa che il sé inferiore sia come un bambino: ha bisogno di essere
amato e ha bisogno di essere trattato fermamente e con disciplina. Un
bambino, infatti, se vive in un ambiente non buono e non viene
disciplinato imparerà ad agire in un modo sbagliato. La stessa cosa
vale per il sé intermedio. Questo fatto fa comprendere perché il sé
inferiore, non potendo ragionare corettemente, deve fornire al sé
intermedio il mana necessario affinché vengano fatte le giuste
scelte e valutazioni. Il sé intermedio è capace di ragionare e può
essere considerato come il tutore di quello inferiore, così come il
sé superiore si può considerare il tutore del sé intermedio. I tre
sé rappresentano tre diversi livelli di coscienza.
Gli
Huna credono che Dio sia trino, così come lo sono le persone. Essi
credono che Dio è comprensivo di tre livelli di coscienza che
chiamano: "Ku", "Kane", e "Kanaloa".
Questo concetto di Dio trinitario lo ritroviamo in altre religioni
come il Cristianesimo (Padre, Figlio, e Spirito Santo), e l'Induismo
(Brahma, Vishnu, e Shiva). I kahunas credono che il processo di
evoluzione muovendosi tra questi livelli di coscienza, arrivando, ad
un certo momento, ad essere uno con Dio il Creatore, o "Ku",
nella lingua degli Huna.
A
volte succede che l’inconscio superi il conscio. Per esempio quando
è molto ferito proietta una realtà terribile alla quale non si
riesce a reagire. Dal momento che si cerca di riprendere in mano la
situazione, è perché la mente conscia si attiva.
Quando
una persona ha un ego molto forte, è perché è il superego ad aver
preso l’iniziativa. Può succedere che abbia una ricerca spasmodica
di denaro o beni materiali che però vengono persi.
LA
PREGHIERA
Quando
si fanno delle preghiere al sé superiore si usa un processo simile a
quello utilizzato tra il sé intermedio e quello inferiore. Dopo che
il sé intermedio ha elevato fino a sé la forza vitale presa dal
corpo eterico del sé inferiore, per usarla come come volontà, può
utilizzarla per fare qualunque cosa. Tra questi utilizzi possiamo
citare: preghiera, studio, ragionamento, esercizio fisico, controllo
del sé inferiore, o qualsiasi altra attività. Quando si rivolge una
preghiera al sé superiore il mana (energia vitale), viene elevata
dal sé intermedio fino a farla giungere al sé superiore.
Gli
Huna, insegnano che il sé superiore non può rispondere a una
preghiera se non riceve, dai sé intermedio e inferiore, una quantità
di mana sufficiente per poterlo fare. Così, secondo gli Huna, è
essenziale accumulare una notevole quantià di mana prima che venga
formulata qualsiasi preghiera. Questa condizione viene indicata come
estremamente importante.
Per
fare in modo che una preghiera venga esaudita l'accumulo del mana non
è sufficiente, è anche necessario che "il percorso sia
libero". Questo significa che bisogna rimuovere dalla memoria
del sé inferiore tutte le forme pensiero che potrebbero sabotare la
preghiera. Tali forme del pensiero possono essere registrate sia
nella mente subconscia (sé inferiore) che in quella cosciente (sé
intermedio).
Come
ultima cosa, per realizzare una preghiera valida, consiste nel creare
una forte forma pensiero. Le forme pensiero sono, infatti, come un
seme in grado di far nascere le cose reali. Per "pulire il
percorso" è necessario rimuovere le idee e i pensieri negativi
nei sé intermedio e inferiore. Quindi si può scrivere la preghiera
su un foglio di carta. A questo punto bisogna visualizzare che si
accumuli della forza vitale nel corpo eterico del sé inferiore
affinché possa essere utilizzata quandoinizieremo a pregare.
Va
notato che, secondo gli Huna, l'unico peccato esistente sia quello
relativo alle azione che danneggiano un'altra persona. Questi danni
da altre persone dovranno, nel tempo, essere bilanciati a tutti i
livelli (vedi la Legge di Causa ed Effetto o Legge del karma).
Come
pregare:
Leggete
la preghiera a voce alta per tre volte. Ora immaginate che ciò che
avete richiesto stia accadendo realmente. Ripetete questa procedura
tutti i giorni fintanto che il vostro desiderio sarà stato esaudito
Secondo
insegnamenti Huna questo è lo stesso processo con cui avvengono gli
spostamenti di piccoli oggetti nelle sedute medianiche. In queste
occasioni lo spirito di un defunto riesce, in qualche modo, ad
ottenere una grande quantità di forza vitale che utilizza per
dematerializzare l'oggetto fisico riducendolo alla sua forma eterica,
quindi lo trasporta e lo materializza nel luogo prescelto
Secondo
gli Huna il sé superiore ha anche la capacità di controllare il
tempo atmosferico, gli animali, gli insetti e la vita dei vegetali.
Praticamente qualsiasi cosa che appartenga al mondo materiale.
La
meta finale dell'uomo, secondo questi insegnamenti, è l'integrazione
dei tre sé in un solo, e questi con Dio
COME
ACCUMULARE ENERGIA VITALE
- Chiedendo e comandando al sé inferiore di accumulare molto mana che possa essere utilizzato per le preghiere.
- Facendo esercizio fisico
- Facendo delle respirazioni profonde, che causano un maggiore consumo dello zucchero organico presente nel sangue. Questo è il metodo più utilizzato.
- Facendo attenzione alle posizioni assunte del corpo.
- Utilizzando cibi nutrienti.
- Visualizzando l'energia vitale che, come fosse acqua, parte dalla base della spina dorsale e sale lungo la medesima per uscirsene alla sommità del capo formando una bella fontana.
- Mantenendo un atteggiamento mentale in cui ci si sente pieni di forza ed energia. Lo stesso che viene mantenuto da un atleta sicuro di sé all'approssimarsi ad una gara.
- Riposando e dormendo in modo salubre e sufficiente.
- Affermando ad alta voce: "La forza vitale universale fluisce dentro di me. Posso sentirla!
Ringrazio
il sito www.crystalinks.com per alcune parti del testo
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